
«La famiglia è certamente il soggetto principale dell’iniziazione alla vita di fede «ma allo stesso tempo è la più bisognosa e fragile nella vita di fede. I bambini stessi avvicinano e coinvolgono alla pratica della vita di fede della famiglia nella comunità cristiana di appartenenza. Ecco l’importanza per esempio, soprattutto nei periodi forti dell’anno liturgico l’invito ai bambini di partecipare alla Messa con uno stimolo pratico fatto di gesti, parole, canti, preghiere curate, personaggi del presepio da accogliere, tasselli colorati da applicare attorno alla croce di Gesù. Non può essere pensato l’annuncio della Fede, a partire dalla fanciullezza, senza il senso della domenica. La domenica intesa non con lo sguardo giuridico del precetto festivo, ma come il giorno del vero riposo dato all’uomo in cui le relazioni si ritrovano e si intensificano proprio a partire dall’Eucarestia vissuta e celebrata. Con Gesù o senza Gesù non è la stessa cosa».
Questo è un piccolo estratto dell’intervista fatta da Chiara Pelizzoni, giornalista di Famiglia Cristiana, al nostro don Mino Gritti sul laboratorio della fede, che suona molto meglio rispetto alla parola catechismo!
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