A settembre si riparte sempre con buoni propositi dopo le vacanze, e questo vale certamente anche per nostre comunità cristiane. Eppure chi l’avrebbe mai detto che avremmo riempito il salone parrocchiale di San Basilio con un centinaio di collaboratori in un sabato mattina di metà settembre? Così invece è stato, e certamente questo è un ennesimo segno di abbondanza per cui essere riconoscenti al Signore.

Avevamo già sperimentato la formula del workshop per lavorare alla nascente Comunità Pastorale nel marzo di quest’anno, ma a camminare insieme erano quattro parrocchie fino all’anno scorso. Quest’estate si è aggiunta la comunità di San Giovanni Crisostomo ed è stato piacevole vedere una nutrita partecipazione da via Padova, segno concreto di una disponibilità a lavorare insieme, rimboccandosi tutti le maniche per costruire questa nuova realtà che chiamiamo Comunità Pastorale.
Il workshop di sabato 16 settembre è iniziato “spezzando” insieme la Parola di Dio. Con una semplice celebrazione della Parola, abbiamo riflettuto sul Vangelo di Marco che dà il nome ai nostri workshop e abbiamo usato la tecnologia per condividere nel silenzio, insieme agli altri partecipanti, quello che risuonava in noi quando pensiamo ai cinque pani e ai due pesci che il Signore ci invita a mettere gratuitamente in condivisione a favore degli altri.





Una moltitudine di persone, temi e carismi

È stato piacevole notare che anche il team di progetto si è allargato: dai tre facilitatori della prima edizione di marzo a questo giro erano più di una dozzina i giovani adulti che si sono lasciati coinvolgere corresponsabilmente come facilitatori. Il team ha presentato all’assemblea il documento progettuale delle “Dodici Ceste”, una sintesi “dal basso” che ripercorre il lavoro di ascolto e confronto di questi mesi e prova a offrire dodici stimoli concreti per tutta la Comunità Pastorale che partirà da novembre 2023. Insieme a questo documento, abbiamo preso in prestito dal Sinodo Generale dei Vescovi il metodo della “conversazione spirituale” e lo abbiamo presentato ai partecipanti come il metodo ufficiale con cui avrebbero lavorato i tavoli tematici che avremmo formato da lì a breve.
Si sono formati 5 grandi tavoli: liturgia, carità, famiglia, oratorio e pastorale giovanile, organizzazione. Tutti con una sfida decisamente impegnativa: provare a restituire un piccolo ma concreto passo in avanti su cui impegnarsi con tutte e cinque le parrocchie.
I primi risultati concreti dei tavoli tematici
Il tavolo dell’animazione liturgica era composto principalmente da persone coinvolte nell’animazione musicale e questo è stato uno stimolo per far emergere che le nostre liturgie comprendono in verità molto di più: la cura e l’allestimento di una chiesa, i gesti, le preghiere, le letture. Si è sottolineata l’attenzione per la qualità ed il coinvolgimento, dentro e fuori la chiesa, allargandosi alle comunità che abitano il territorio e hanno modi di celebrare diversi. I gruppi delle singole parrocchie hanno già trovato modo di organizzarsi in incontri dedicati e hanno restituito alla comunità due impegni concreti su cui lavorare:
- una preghiera dei fedeli aggiuntiva, scritta da alcuni membri della comunità e letta in tutte le Messe nelle cinque parrocchie;
- un canto in comune per le nostre celebrazioni, da lanciare in occasione dell’inizio dell’Avvento 2023
Il tavolo tematico della carità ha messo a fuoco quanto sia necessario un lavoro di rete delle cinque Caritas parrocchiali sul territorio. Manca un registro comune di servizi e, di conseguenza, un calendario che presenta le attività dei diversi gruppi caritatevoli. Si sente l’esigenza anche di un coordinamento esterno con le altre realtà del territorio, cristiane e non, che gestiscono servizi quali assistenza e distribuzione alimentare.
Altra questione è legata ai volontari: gli adulti che gestiscono i servizi sono una risorsa preziosa, ma dobbiamo trovare modi innovativi di coinvolgere soprattutto i giovani, che potrebbero offrire uno sguardo fresco e contemporaneo sui servizi. Si è sottolineato quanto sia importante dare visibilità dei tanti servizi esistenti, specie per quelle persone che si sentono in difficoltà a cercare e chiedere supporto: su questo il tavolo si è proposto di lavorare nuovamente a stretto giro. Senza dimenticare il bisogno di assistenza spirituale, oltre che materiale: sono aumentate le sfide della carità e, con loro, anche il bisogno di assistenza non solo ai più fragili, ma anche alle loro famiglie.
La riscoperta della famiglia come Chiesa domestica è stato il cardine della discussione del tavolo tematico della famiglia. Sono davvero molteplici le esperienze già messe in campo nelle nostre comunità. Abbiamo una ricchezza inestimabile: sono tante (e molto diverse) le famiglie che intercettiamo su questo enorme territorio, soprattutto grazie all’iniziazione cristiana e ai sacramenti che i genitori desiderano per i loro figli. Ci si è impegnati a lavorare unitariamente sulla fascia delle giovani coppie: oltre ai corsi fidanzati condotti da laici delle nostre comunità, c’è il desiderio di mettere in comune i cammini che alcune giovani famiglie stanno facendo nelle singole parrocchie: la prossima sessione del workshop verrà utilizzata proprio per tracciare una rotta e un calendario comune.
Nel tavolo dedicato all’oratorio e alla pastorale giovanile si è sottolineato come di fatto si respiri già una bella collaborazione tra le varie parrocchie, proprio perché il catechismo e i momenti di festa degli oratori sono già portati avanti con una regia univoca. Su questa scia, è importante continuare nel lavoro di coinvolgimento di tutti, dai più piccoli ai più anziani. Si è sottolineato come la chiamata al servizio aiuti il coinvolgimento: un adolescente che fa l’animatore, ad esempio, con il passare del tempo può avvicinarsi attivamente alla vita di fede; un bambino che fa il chierichetto la domenica tenderà a trascinare tutta la famiglia a messa, magari anche in anticipo rispetto all’orario d’inizio. Il servizio è dunque un ottimo catalizzatore per far conoscere alla gente – e alla comunità stessa – il senso della vita cristiana. L’impegno concreto di questo gruppo è stato quello di dare visibilità di tutte le iniziative a programma sugli oratori con un unico calendario, che verrà presentato nel prossimo workshop.
Infine, il tavolo dell’organizzazione – che metteva insieme le segreterie parrocchiali e gli affari economici – ha convenuto su come la parola “coordinamento” fosse più appropriata a definire il suo obiettivo più importante. È infatti la mancanza di coordinamento la cosa sentita di più da tutti i collaboratori. Su questo dobbiamo accelerare in vista di novembre: se è vero che giuridicamente le parrocchie rimangono autonome anche dopo la costituzione della Comunità Pastorale, è davvero importante che le cose che diciamo e lo stile con cui le facciamo sia appunto coordinato agli occhi dei nostri parrocchiani. L’impegno più concreto è stato quello di convocare due riunioni conoscitive di tutte le persone impegnate in segreteria e in amministrazione, per mappare tutte le attività esistenti: anche qui, quale migliore occasione del workshop del 22 ottobre?
Gratitudine e impegno per il nostro futuro
Una volta tornati in plenaria, negli occhi dei partecipanti si intravedeva la fatica di un cammino nuovo per tutti ma anche il coraggio che viene dalla certezza che tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo. Siamo consapevoli che la corresponsabilità richiede tempo e pazienza ma ci conforta sentire il Signore accanto a noi in questa sfida.
Domenica 22 ottobre, dalle 16:00 alle 19:00 sempre a S. Basilio, andrà in scena il secondo workshop previsto a inizio dell’anno pastorale. Lo useremo per continuare in questo percorso e per iniziare a mettere a punto alcuni pilastri della nuova Comunità Pastorale:
- una comunicazione univoca, con un sito unico, una newsletter e una community su WhatsApp;
- un calendario di tutte le attività pastorali, a disposizione di tutti.
A proposito di calendario, è stato bello concretizzare una delle “Dodici Ceste” nella proposta di formazione adulti preparata insieme a due comunità che camminano con noi in questo percorso. “Il granello di senape” sarà il titolo dei due percorsi di catechesi che vivremo:
- nel tempo di Natale (11 gennaio, 25 gennaio e 8 febbraio 2024) presso la Chiesa Madonna dei Poveri in via Bechi, insieme alla comunità “Sorelle del Signore”;
- nel tempo di Pasqua (18 aprile, 2 maggio e 16 maggio 2024) presso il Monastero in piazza dei Piccoli Martiri, insieme alla comunità delle Sorelle Clarisse.
Domenica 22 ottobre è anche la Giornata Mondiale Missionaria. Papa Francesco ha scelto un tema che prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35): «Cuori ardenti, piedi in cammino». Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato ha acceso in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, possiamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione nel mondo odierno.
Sarà bello dunque festeggiare la giornata missionaria, vivendo a livello locale la nostra prima missione: quella di costruire una Comunità Pastorale specchio di quell’Amore che il Signore ha per tutti gli uomini e le donne della storia.
Appuntamento dunque domenica 22 ottobre 2023!
don Giuseppe e il team di progetto 5pani2pesci
PS: Le candidature per suggerire il nome della futura Comunità Pastorale sono ancora aperte fino a martedì 17 ottobre. Se hai una proposta, scrivi a 5pani2pesci@chiesaturrogorla.it
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